- Il nuovo proprietario del Castello de' Paperoni
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- "Proverò e riproverò! Non mi darò mai per vinto! Guarda laggiù, nella brughiera! C'è un presagio! Lo terrò a mente! C'è sempre un altro arcobaleno!"
- ―Paperon de' Paperoni
Il nuovo proprietario del Castello de' Paperoni (The New Laird Of Castle McDuck) è il quinto capitolo della Saga di Paperon de' Paperoni, scritto e disegnato da Don Rosa. È ambientato in Scozia, patria di Paperon de' Paperoni.
Trama[]
- "Colle Fosco e le strutture che vi sorgono sono in vendita per il mancato pagamento delle tasse!"
- ―Sceriffo della Contea!
Questo cartello accoglie i visitatori che si avvicinano al Castello de' Paperoni. La famiglia è in gravi ristrettezze economiche, ma in un giorno di pioggia ecco arrivare Paperon de' Paperoni che, carico dell'assegno di 10.000 dollari ricevuto da Marcus Daly, dovrebbe ripianare completamente il debito con l'erario ed evitare che il Castello cada nelle mani dai Whiskervilles.

Dopo i convenevoli per il ritorno del fratello, però, si ritorna alla dura realtà: Argus Whiskervilles ed il cugino Fenton, sceriffo della contea, sono giunti con un giorno d'anticipo per far sloggiare il Clan dalle sue terre natie. I Whiskervilles vengono a sapere che Paperone ha con sé un assegno da 10.000 dollari e il giovane papero, sull'onda della soddisfazione, dice una parola di troppo, menzionando il finto fantasma del duca Quaquarone con il quale, per la paura provocata, ha sbiancato i capelli dei nemici di sempre.[1] Questo dà ad Argus l'occasione di sfidare a duello Paperone (che viene schiaffeggiato con un guanto di una delle armature del castello) e di elaborare un semplice, ma geniale piano: durante il duello, infatti, Fenton prenderà l'assegno per farlo sparire, scongiurando, così, il pagamento delle tasse da parte dei de' Paperoni.
Inizia il duello, che si protrae tra le enormi sale del castello e infine porta i contendenti all'esterno, su uno dei balconi. Quando, però, sembra che Argus stia per vincere, interviene il fantasma di Quaquarone, che consegna a Paperone spada e la vittoria. Il trionfo è però brevissimo: un fulmine colpisce la lama levata al cielo e fa precipitare nel fossato il povero Paperone, che, colpito da uno dei massi del castello, perde i sensi per risvegliarsi nell'altro mondo.
Le quattro tavole successive sono una splendida panoramica degli avi di Paperone: si riconoscono subito Pancia di Ghisa de' Paperoni, Braccio di Ferro de' Paperoni, Malcolm de' Paperoni e Hugh lo Schiumatore de' Paperoni che rappresentano il Tribunale dei de' Paperoni. Viene anche citato Bambaluc de' Paperoni.
Il gruppo sta giocando una partita a golf, ma giusto per scrupolo e su insistenza di Quaquarone, decidono di consultare il Libro dei de' Paperoni. Si accerta che Paperone è defunto con qualche decennio di anticipo e la colpa è stata proprio l'interferenza di Quaquarone nel duello, senza il quale Paperone avrebbe vinto. Il tribunale, però, sembra propenso a non dare troppo peso alla dipartita di Paperone e a trattenere presso di sé un nuovo giocatore di golf, ma Quaquarone si batte per concedergli una seconda opportunità. Ogni avo ha qualcosa da obiettare contro Paperone, ma ad ognuno di essi Quaquarone risponde con i rispettivi difetti; nonostante ciò e nonostante il futuro fulgido che aspetta Paperone, il tribunale ancora non si decide, almeno fino a che l'ultimo del Clan de' Paperoni non legge queste semplici parole sul Libro:
- "Qui c'è scritto che diventerò "il più spilorcio, miserabile, strizzarape, avaro tirchioso della Terra!""
- ―Paperon de' Paperoni
Un'ovazione di gioia percorre l'intero Clan nella sua totalità, concedendogli, così, quella seconda opportunità richiesta da Quaquarone.
Paperone, senza ricordarsi nulla di quello che gli è accaduto, riprende i sensi ancora sott'acqua. Utilizzando la Numero Uno come cacciavite, riesce a liberarsi e, bagnato, con i vestiti stracciati, ma l'elmo in testa e la spada in pugno, ritorna al Castello dal portone principale, apparendo ai Whiskervilles come spietata e s

pettrale apparizione. Fattosi riconsegnare l'assegno, lo lascia in custodia al padre che corre subito in città per pagare le tasse, mentre Paperone tiene a bada i due manigoldi con la sua spada.
Alla fine anche l'acquazzone finisce e, mentre i Whiskervilles vengono messi in fuga dall'apparizione di tutto il casato De' Paperoni, Paperone ed il padre guardano al futuro con ottimismo, confortati dall'arcobaleno che compare dopo la tempesta!
Fonti barksiane[]
Le fonti barksiane utilizzate da Don Rosa per la stesura di questo capitolo sono:
- Zio Paperone e il fiume d'oro(1958) dove il papero dichiara di provenire da una famiglia povera.
- Paperino e il segreto del vecchio Castello (1948) storia fondamentale per la scoperta degli antenati di Paperone e dalla quale si apprende che il ricco papero è proprietario del castello di famiglia localizzato nella brughiera scozzese. Sembra essere una contraddizione con quanto affermato nella storia sopracitata, ma Don Rosa risolve il tutto grazie alla stesura di questo capitolo.
- Il clan di Zio Paperone (1960) nel quale viene introdotto il clan rivale dei Whiskerville.
- Zio Paperone e la cassa di rafano (1953) per la figura dell'avo Hugh de' Paperoni.
- Zio Paperone e il tesoro della regina (1956) per la figura dell'avo Malcolm de' Paperoni.
D.U.C.K.[]

Il D.U.C.K. nella cover.

Il D.U.C.K. nella prima pagina.
La Saga, interamente dedicata a Carl Barks presenta all'inizio di ogni capitolo, nascosta, la sigla D.U.C.K. (papero in inglese), acronimo di Dedicated to Uncle Carl by Keno tradotto in italiano Dedicato allo Zio Carl da Keno (Keno è il secondo nome di Don Rosa).
In questa storia l'acronimo compare sulla parte piatta della mazza da golf disegnata sull'album di foto della quadrupla d'apertura. La scritta è in caratteri allungati per simulare le scanalature del ferro, invece, nella cover compare in un albero sullo sfondo.
Curiosità[]
- La firma che compare sull'assegno da diecimila dollari che Paperon de Paperoni ha ricevuto da Marcus Daly è quella di Carl Barks.
- L'ultima vignetta, pur di grande bellezza e valore artistico, presenta due notevoli incongruenze con la realtà fisica: l'arcobaleno infatti appare più alto del sole, e inoltre con un'estremità più vicina dell'altra agli osservatori.
Note[]
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