- Geoffrey e il mistero del mal di luna
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Geoffrey e il mistero del mal di luna è una storia di Giulio Antonio Gualtieri e Graziano Barbaro, pubblicata sul numero 3529 di Topolino nel luglio 2023. È la quarta storia della serie Lord Hatequack Presenta: L'ora del terrore.
Trama[]
Lord Mortimer Hatequack, in una notte burrascosa straziata dall'ululato dei lupi davanti alla sua villa, torna a presentare una storia «forse accaduta davvero, forse inventata… ma di certo spaventosa!]». Esaminando polverose carte provenienti dagli archivi della famiglia pippide, il Lord recupera e narra le vicende di Geoffrey,..

Fine Ottocento. Geoffrey è tormentato da strani sogni, l'ultimo dei quali lo vede ancora bambino in compagnia dello zio Olaf in un paese di nome Landis; lo zio Olaf esorta il nipote ad affrettare il passo e rientrare, come stanno facendo tutti gli abitanti, poiché quella notte ci sarà luna piena.
Geoffrey racconta all'amico Mick il sogno, precisando che «era una specie di ricordo… di un posto di cui non ho nessun ricordo!»; tuttavia Geoffrey ha la sensazione di essere già stato a Landis con lo zio. I due amici concordano quindi che una possibile via per far cessare le misteriose visioni sia scoprire la verità su quel luogo e a tale scopo bisogna andare da zio Olaf, che Geoffrey non vede da molto tempo.

Lo zio accoglie con calore il nipote e Mick, ma quando sente nominare Landis ha una strana reazione e svia immediatamente il discorso proponendo agli ospiti un buon tè al gusto di caffè. Ammette poi di avere una villa a Landis, dove non si reca da tempo, e di aver trascorso lì con Geoffrey qualche giorno in passato. Per cercare chiarezza, Mick propone un sopralluogo alla villa, idea accettata con entusiasmo da Geoffrey ma con riluttanza da Olaf.

Dopo una giornata in carrozza, i tre arrivano alla casa accompagnati dall'ululato di un lupo e accolti da Arthur, l'anziano custode, che consegna le chiavi e se ne va immediatamente. Landis, dice lo zio, non è nota per la sua ospitalità! L'interno della dimora è spazioso ed elegante; Olaf invita il nipote e l'amico a scegliersi una stanza fra le tante, mente lui è impegnato in «questioni urgenti». I due perlustrano la villa e Mick nota una finestra stranamente aperta. Geoffrey continua a non ricordare nulla, neppure la bella e ricca biblioteca dove la polvere è però sovrana; Mick nota tuttavia un ripiano più pulito, come se di recente fosse stato preso un libro. Chiamati a cena dallo zio, i due fanno onore alle gustose vivande, ma Olaf non tocca cibo e si ritira subito, augurando a Geoffrey bei sogni.

E Geoffrey sogna… è ancora bambino, da solo in mezzo a un bosco. All'improvviso precipita in una grotta sotterranea, il cui ingresso era nascosto da strati di foglie e rami secchi. Nella grotta c'è la minacciosa statua di un lupo: il bambino avvicina la mano alle fauci dell'animale e viene morsicato…
Mick accorre all'ululato che l'amico ha emesso nel sonno e si fa raccontare il nuovo sogno; poi va in biblioteca e cerca lo scaffale con poca polvere: il libro che qualcuno ha consultato di recente è Mal di Luna; vi si legge che chi è colpito da questo male nelle notti di luna piena diviene un lupo mostruoso e affamato. I sintomi sono sogni agitati e perdita di appetito e Geoffrey rileva che sia lui sia lo zio hanno uno di questi sintomi. In quel momento, dalla finestra sempre aperta, zio e nipote si salutano. Olaf dice che sta andando a cercare funghi nel bosco ma, commenta Geoffrey, lo zio non ha mai amato i funghi. Mick è sempre più perplesso e vuole capire cosa stia succedendo.
Gli amici si recano in paese, ma nessuno risponde ai loro saluti e tutti si chiudono in casa. Solo Arthur li avvicina e dice a Geoffrey di ricordare allo zio di «preparare quella vecchia ricetta»; è molto importante che lo faccia perché quella notte ci sarà luna piena. E aggiunge che nel bosco c'è tutto quello che serve… Intanto Mick si è separato da Geoffrey per seguire zio Olaf e lo vede entrare nella grotta dei lupi; riunitosi all'amico, gli racconta la sua scoperta. Poco distante, una coppia si allontana preoccupata perché «il lupo è tornato».

La sera a cena zio Olaf è ancora inappetente e si ritira subito, sempre per i misteriosi affari urgenti. Allo spuntare della luna, Mick bussa alla porta di Geoffrey, ma nessuno risponde e la stanza è vuota e in disordine. Dalla finestra aperta Mick vede l'amico trasformato in lupo mannaro che ulula sul tetto della villa; arriva lo zio Olaf dicendo che è necessario fermare subito il nipote prima che faccia ulteriori danni; a Landis non è l'unico ad essere stato morso dai lupi-statue ed è per evitare gli uomini-lupo che gli abitanti nei pleniluni si serrano in casa. Mick ammette che, a causa dell'inappetenza, pensava che il lupo fosse lo zio Olaf, avendolo anche visto entrare nella grotta, ma lo zio replica che è lì che cresce la Lupinella, ingrediente fondamentale per curare il mal di luna, e che il suo scarso appetito era dovuto alla preoccupazione per il nipote. La ricetta a base di Lupinella gli era stata data da Arthur e la pozione avrebbe cancellato gli effetti del mal di luna ed anche la memoria di essi, purché somministrata dopo la trasformazione. I sogni di Geoffrey testimoniavano la ricaduta nel male con l'affiorare dei ricordi; Olaf avrebbe risolto da solo preparando la pozione, ma i due amici avevano intralciato il suo lavoro, costringendolo a rivelare la verità, almeno a Mick.

In quel momento compare Geoffrey, che ha ripreso il suo consueto aspetto, sia pure ancora intontito e all'oscuro dell'accaduto; Olaf gli dice di bere immediatamente la pozione, ma Geoffrey fa in tempo a vedere la propria immagine nello specchio: vi appare con le sembianze del lupo, però il giovane pensa che si tratti di un mostro nella stanza e non del proprio riflesso. Poi beve la pozione e si addormenta. Intanto Olaf ha fatto scorta di Lupinella e l'avrà a disposizione per anni. Geoffrey viene riportato a casa addormentato e al suo risveglio, davanti a Mick e allo zio, racconta di aver fatto nuovamente uno dei suoi sogni; ma stavolta, assicurano i presenti, dovrebbe essere l'ultimo.
Lord Hatequack ricompare nelle ultime vignette ad esprimere forti dubbi sulla veridicità della storia perché -dice- non esiste una cura per il mal di luna (ma su uno scaffale c'è un vaso di vetro con le foglie della Lupinella) e intanto osserva un mannaro che ulula fuori dalla sua finestra.
Analisi[]
Il licantropo e/o il lupo mannaro sono spesso fatti equivalere ma, come spiega anche la postfazione a questa storia, il primo è -o dovrebbe essere- un uomo che si trasforma in lupo, il secondo un lupo con caratteristiche umane o che diviene uomo). In ogni caso entrambi sono presenti nelle superstizioni popolari e nella letteratura sin dall'antichità[1], ma è soprattutto dall'Ottocento che si sviluppano filoni narrativi dedicati, sollecitati anche dal gusto per l'orrifico delle gothic novels. Analogo successo che in letteratura i personaggi trovano nella cinematografia passata e presente[2] e nei fumetti[3].
Per quanto riguarda le sole storie Disney, pare che non siano molte le presenze del licantropo/lupo mannaro[4]; da ricordare almeno Paperino e la minaccia del "Loup Garou" (Pawns of the Loup Garou) di Barks e Jippes[5], ma certo la più significativa è la serie X-Mickey, una testata italiana chiusa dei primi anni Duemila, che vede Pippo nei panni di un mite licantropo (o mannaro?), Pipwolf.
Per tornare alla storia in esame, la definizione della creatura nella quale Geoffrey si trasforma è «mostruoso lupo affamato», una sorta di parafrasi edulcorata degli altri due più evocativi termini e anche nell'aspetto essa richiama Pipwolf piuttosto che un mostruoso lupo. Tuttavia, pur con gli addolcimenti di rito, la suggestiva resa grafica mantiene un forte impatto e in alcuni momenti suscita, se non paura, almeno disagio.
L'ambientazione ottocentesca è testimoniata dall’abbigliamento dei personaggi, dall'oggettistica e dagli usi del tempo. Se si parla di licantropi e affini, il periodo ideale in cui collocare la vicenda è proprio questo.
Il nome del paese, Landis, è un richiamo a John Landis, regista di Un lupo mannaro americano a Londra[6].
Curiosità[]
Pare che non sia facile, come sostiene Hatequack, curare il mal di luna, nonostante il Lord tenga a portata di mano la Lupinella; ci sono però testimonianze di un rito curioso ed oscuro che può servire allo scopo, legato al Tagliatore di Trombe Marine[7].
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 3529 (2023)
Note[]
Pubblicazioni italiane[]
- Topolino 3529 (2023)
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