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- "Gli affari sono affari!"
- ―Filo Sganga
Filo Sganga è un personaggio dell'universo dei paperi ideato dal disegnatore italiano Romano Scarpa, che lo fa esordire nella storia Zio Paperone e il ratto di Brigitta del 12 febbraio 1961.
Storia[]
Filo è un gallo antropomorfo, sempre in cerca di grandi affari che spera di ottenere grazie a imprese strampalate e quasi sempre fallimentari. Il suo motto è "gli affari sono affari", frase che usa per giustificare tutte le sue idee, anche le più losche, alla socia Brigitta con la quale collabora quasi sempre, lanciandosi in imprese di varia natura che quest'ultima sfrutta per far colpo su Paperone, il quale molto spesso appare geloso del loro successo e del loro fiuto per gli affari (in realtà si tratta quasi sempre di successi temporanei, talvolta dovuti al caso, e di norma le intuizioni più felici sono di Brigitta e non di Filo).
Aspetto fisico[]
Filo Sganga è un gallo (meno probabilmente un tacchino)[1] antropomorfo, dall'aspetto piuttosto simile a quello di un essere umano; ha la pelle bianca e liscia, probabilmente ricoperta da piccole piume come i paperi, e, in pratica, del gallinaceo ha solo il grosso becco appuntito. Questa caratteristica lo accomuna ad Archimede ma lo rende molto dissimile, ad esempio, da Chiquita, che teoricamente appartiene alla sua stessa specie ma ricorda molto di più una gallina reale.
Filo è di statura piuttosto alta e abbondantemente sovrappeso. Non ha capelli ma lunghe e folte basette, più vistose di quelle di Paperon de' Paperoni. La sua età è indefinita, anche se appare sicuramente più giovane del papero multimiliardario. Indossa un panciotto e una giacca verde quadrettata, un paio di pantaloni rossi, scarpe gialle; il suo abbigliamento è completato da una bombetta che gli copre solo la sommità del capo e da una cravatta a farfalla.
Carattere[]
Filo Sganga è dominato dall'ossessione di diventare ricco, obiettivo che persegue con tutte le sue energie (e non di rado ricorrendo a metodi non del tutto leciti): non tanto per il denaro in sé, quanto perché, data l'alta opinione che ha di sé stesso, vorrebbe potersi vantare di essere riuscito grazie alle sue capacità. In realtà, se gli si possono riconoscere determinazione e una certa furbizia, Sganga non appare affatto tagliato per gli affari: tanto più che non sembra disposto a lavorare duramente e con costanza per perseguire il suo obiettivo (come ha fatto, a suo tempo, Paperon de' Paperoni), ma è perennemente alla ricerca di qualche trovata fuori dal comune che lo possa arricchire immediatamente e con poca fatica.
Il suo carattere, non propriamente cattivo (forse più per mancanza di coraggio che per vera e propria rettitudine) ma, almeno in origine, certamente non edificante, presuntuoso, invidioso, meschino, più furbo che intelligente, ha indotto alcuni critici a definirlo "il più italiano di tutti i personaggi creati da Scarpa" e a paragonarlo ai protagonisti cinematografici della commedia all'italiana degli anni '50[2]. Non è da escludere che anche questa caratterizzazione, lontanissima dalla mentalità e dagli stili di vita di altri paesi (in particolare degli Stati Uniti), sia costata al personaggio lo scarsissimo successo che ha avuto fuori d'Italia.
Va detto che in seguito, come è avvenuto per altri personaggi (compresi alcuni più dichiaratamente "malvagi" come Amelia, Trudy o lo stesso Gambadilegno) le caratteristiche negative di Filo sono state sensibilmente attenuate.
Vita privata e parentele[]
Sganga è stato concepito come un personaggio isolato, dissimile anche fisicamente dalla maggior parte dei paperi (che sono generalmente parenti fra loro). La sua vita privata rimane costantemente in ombra, dato che la sua presenza nelle storie riflette costantemente la sua idea ossessiva di fare affari e di diventare ricco. Non pare che abbia rapporti di amore o di amicizia per nessuno: i suoi sodalizi con Brigitta sono più dovuti al comune desiderio di spuntarla su Paperone che su vera e propria simpatia reciproca. Non si sa praticamente nulla della sua casa, anche se nella storia Filo Sganga concorrente industriale si apprende che si è costruito una catapecchia su un terreno fangoso alle pendici della Collina Ammazzamotori: la forma e la localizzazione dell'edificio (sulla cui facciata, per di più, compare il simbolo del centesimo anziché quello del dollaro) riflettono comicamente il patetico tentativo di Sganga di competere con il multimiliardario.
Filo Sganga non è mai stato inserito in nessun albero genealogico e per quasi mezzo secolo i lettori non hanno saputo nulla della sua famiglia. Solo in due storie compaiono alcuni suoi parenti. La prima è Filo & Brigitta e la rimpatriata degli Sganga del 2009 dove i familiari portano il suo stesso cognome e nomi che replicano, con scarso sforzo di immaginazione, la forma Filo: lo zio Filottete, il cugino Fildiferro e le cugine Filomena e Filigrana. Pare che la maggior parte degli Sganga non abitino a Paperopoli ma in località Sgangatown. La seconda è Zio Paperone e il risponditore telefonico in cui appaiono o vengono nominati lo zio Aristide, le zie Petunia, Gisella, Sofonisba e Ortensia, e il cugino Clodoveo.
Fra gli altri rari dati noti sulla vita di Filo Sganga, si può aggiungere come curiosità che in gioventù Filo ha fatto parte di una garage band, i "Nasi Aquilini".
Fortuna[]
Filo Sganga ha avuto una discreta fortuna - inferiore comunque a quella di Brigitta - in Italia, dove in più di cinquant'anni è comparso con regolarità in più di cento storie; ma ha avuto scarso successo presso gli autori non italiani e, benché lo stesso Romano Scarpa abbia provato a lanciarlo negli Stati Uniti con il nome inglese di Jubal Cock[3], oltreoceano e in altri paesi è sempre rimasto semisconosciuto. Se Zio Paperone e il ratto di Brigitta è stata pubblicata in 9 paesi, una storia importante quale Filo Sganga concorrente industriale è stata edita, fuori d'Italia, solo in Finlandia.
Sono rarissimi i casi di personaggi secondari chiaramente ispirati a Filo Sganga: si possono citare quelli comparsi nelle parodie Zio Paperone e la locandiera e Paperina di Rivondosa.
Il personaggio non è neppure mai comparso nei disegni animati, se si eccettua la "Camminata Disney" realizzata come sigla del programma Topolino Show in onda su Retequattro nella stagione 1982-83.
Bibliografia[]
- Molte delle informazioni sono tratte dalla scheda su Filo Sganga pubblicata in Le grandi storie Disney, vol. 9, pagg. 358-359.
Note[]
- ↑ L'idea che si tratti di un tacchino è accreditata da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Filo_Sganga.
- ↑ Cfr. Luca Boschi - Leonardo Gori - Andrea Sani, I Disney italiani, Bologna, Granata Press, 1990, p. 234.
- ↑ Cfr. Le grandi storie Disney, vol. 5, pag. 152. In seguito però nei paesi anglosassoni è prevalso il nome Jubal Pomp, probabilmente per evitare gli imbarazzanti doppi sensi a cui si presta la parola cock.