- Eufemia
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Eufemia è un personaggio Disney creato da Romano Scarpa e comparso in tre storie dello stesso autore: Paperina e il premio di pittura De' Paperoni (1966), Paperina e la beffa in bottiglia (1966) e Zio Paperone e il ranch dello scrocco (1968).
Storia e apparizioni[]
Eufemia è comparsa solo in tre storie di Scarpa e rivestendo sempre un ruolo marginale: è una socia del Club delle Ragazze, e quindi presumibilmente amica di Paperina. Partecipa con entusiasmo alle attività del club e di Paperina stessa, ma a parte questo non si sa nulla di lei.
Probabilmente la presenza di Eufemia è motivata solo dall'esigenza di rappresentare un numero minimo di socie del club, a parte Paperina, Chiquita e talvolta Clarabella (che però, essendo residente a Topolinia, è teoricamente meno credibile come socia del circolo paperopolese e quindi di fatto meno utilizzata). L'autore, comunque, non le ha mai dato rilievo e il personaggio è rimasto del tutto secondario.
Aspetto fisico[]
Eufemia appare come una gallina antropomorfa, dal piumaggio bianco e dal becco appuntito, nell'insieme simile a personaggi come Archimede o Filo Sganga più che a Chiquita, che ricorda molto più una gallina reale. Fisicamente la sua caratteristica più notevole è la pettinatura, con un vero e proprio rotolo di capelli fissato sulla sommità del capo, presumibile rivisitazione in chiave comica delle complicate acconciature femminili in voga negli anni '60. Il colore dei capelli, peraltro, è molto variabile a seconda dei coloristi (a volte biondo, altre rosso carota oppure castano). Eufemia veste con una maglia senza maniche, un'ampia e lunga gonna e scarpe col tacco simili a quelle di Paperina.
Carattere[]
Il carattere del personaggio non è precisabile, dato il ruolo assolutamente marginale che svolge nelle storie: si limita a partecipare, a quanto pare con entusiasmo, alle iniziative promosse da Paperina o da altre, ma non mostra mai di prendere posizioni personali.
Bibliografia[]
Parte delle informazioni sono tratte dalla scheda dedicata ad Eufemia nel numero 20 della pubblicazione Le grandi storie.