Si era stretta così tanto forte a lui quasi a volergli impedire di andare via.
- Quasi a volergli impedire di abbandonarla ancora.
- Ancora intontito dal piacere, Scrooge riprese a poco a poco confidenza con l'ambiente : una stanza, un letto e delle coperte a lui sconosciute. E una leggera massa su di sè che di sconosciuto non aveva più nulla, ma era invece calda e accogliente.
- Una situazione decisamente più comoda di quella che si era verificata nella sua capanna, poco meno di un anno prima.
- Un ciuffo dorato si era posto di traverso al suo viso,mosso impercettibilmente dal suo respiro.Scrooge non osava allungare la mano per scostarglielo, non erano gesti a lui consoni quelli... Ma avrebbe tanto desiderato farli.
- Si trovava davanti ad uno spettacolo tanto pericoloso quanto affascinante : la Stella del Polo in piedi, ritta in quel palco, il fuoco che divampava dappertutto, altera e fiera, bella da mozzare il fiato, le fiamme che la facevano risplendere di luce propria.
- Ghiaccio contro fuoco.
- Scrooge aveva stretto i pugni, fissandola, cercando di tenere a bada il desiderio che si era improvvisamente risvegliato in lui : avrebbe voluto prenderla lì, in quel palco, ma non riusciva a muoversi. Non riusciva a capire cosa volesse in realtà da lui.
- Si diede mentalmente dello stupido perchè si sentiva impotente.
- Aveva percorso quasi la metà della strada di ritorno quando ritornò bruscamente indietro di corsa sui suoi passi, come impazzito.
- Bussò alla sua porta ; appena lei venne ad aprire, con addosso solo la sottoveste, non permise alla sorpresa di disegnarsi completamente sul suo viso che la prese tra le braccia e la baciò con violenza.
- Lei cercò di fermarlo, di rallentarlo almeno, gli doveva dire una cosa importante, molto importante,ma lui continuò a baciarla, una mano sulla schiena e l'altra sulla nuca, e lei smise di resistere abbandonandosi totalmente a lui, lasciandosi sollevare ed adagiare sul letto.
- La sottoveste scivolò a terra.
- Anche lui doveva dirle una cosa importante : quella lettera non l'aveva aperta.L'aveva girata e rigirata tra le mani, tormentandola con le dita, quasi cercasse di far penetrare l'inchiostro nella pelle.
- Aveva quasi ceduto. Ma all'ultimo una paura quasi irrazionale l'aveva dominato spingendolo a gettare la lettera, lasciando che si perdesse tra la neve. Non aveva saputo dare un nome a quella paura... Forse quella di essere ferito? O di un futuro che voleva ma allo stesso tempo respingeva con tutte le sue forze?
- Non può finire tutto così... devo amarla... un'ultima volta... devo almeno dirle addio.
- Ed era tornato indietro.
- L'alba non avrebbe tardato ad arrivare. Doveva defilarsi prima che qualcuno li trovasse insieme e ricominciasse a chiacchierare.
- Lentamente, Scrooge la scostò da sè ed uscì dal letto, lasciandola prona.Si rivestì raggiungendo la porta. Prima di aprirla, le gettò un'ultima occhiata : aveva abbracciato il cuscino, continuando a dormire.
- Forse domattina le sembrerà solo un sogno.
- Uscì dalla stanza. Di una cosa era certo : su quel palco era la Stella del Polo, la Regina dei Ghiacci di Dawson, la Fiamma fredda dello Yukon.
- Ma tra le sue braccia, per due volte, non era stata altro che Goldie... La sua Goldie.