Visto che sulla wiki c'è la possibilità di pubblicare fanfiction, ho deciso di diffondere qui qualche mio soggetto che ho inviato negli anni alla redazione di Topolino e che certamente non diventerà mai una storia :D Da sceneggiatore dilettante ed esordiente, avevo subito pensato di cimentarmi con una sfida difficilissima: raccontare l'adolescenza dei paperi, in una serie di cinque storie. Un'impresa che ora porterà a termine un autore molto più titolato come Francesco Artibani. Letto questo annuncio, mi sento libero di condividere la mia idea di qualche anno fa con chiunque vorrà leggerla. Questa è la prima puntata. (alb)
PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Ore 7.09 villaggio di Quacktown, fattoria di Nonna Papera. Quest’ultima sta aiutando con fare materno un irrequieto Paperino a vestirsi con la tradizionale blusa. Paperino sbuffa e guarda una cornice con una foto di famiglia in bianco e nero dove oltre lui si vedono il padre Quackmore, la madre Ortensia e la sorella Della. Si lamenta con la nonna dell’assenza dei familiari, “Anche oggi non ci saranno!”. Nonna Papera lo consola, lo invita a fare presto altrimenti perderà l’autobus e gli ricorda che rivedrà sua sorella. “Sei contento?” “No.” “La abbraccerai?” “No.”.
Ore 7.14 Paperopoli, casa Duck. Dall’armadio di una cameretta rosa stile casa delle bambole una giovane Paperina sceglie tra alcune varietà il colore del fiocco che indosserà sulla testa, prendendo ovviamente quello rosso. Si rimira allo specchio sistemandosi il vestito e monologando mentalmente sui nuovi amici che si farà alla high school, su quanto sarà popolare tra le ragazze, sul principe azzurro che conoscerà... Finché il flusso dei suoi pensieri non viene interrotto dal padre che la riprende bonariamente per invitarla ad andare, anche se è la mamma a guidare l’auto in cui sale per raggiungere la scuola.
Ore 7.27 Paperopoli, casa Paperone. In un lussuoso salotto le cui pareti sono rivestite per intero da seriose librerie, seduto a una elegante scrivania, il bancario Gustavo Paperone sta parlando pomposamente con il figlio Gastone dell’importanza del periodo che si appresta a vivere mentre il paperotto non sembra particolarmente interessato. Dalla cucina, la madre Daphne ascolta sorridendo e scarta un pacco regalo di un concorso che ha vinto. All’interno c’è un Borsalino rosso che si intona magnificamente alla giacca verde del suo ragazzo. Uscendo di casa per avviarsi pure a scuola, Gastone trova un dollaro per la strada e se ne rallegra.
Ore 7.35 autostrada verso Paperopoli, su un autobus. Tenendo lo sguardo sulla strada l’autista parla alla papera bionda non inquadrata di viso che si trova un paio di sedili dietro di lui. “È stato un lungo viaggio ma siamo arrivati, ragazza: tra dieci minuti saremo nella tua città!”.
Ore 7.52 Paperopoli, Cornelius Coot High School. Mentre ancora non arriva il primo docente, avvengono le presentazioni. Subito attriti tra Gastone e Paperino, che viene apostrofato come “campagnolo” e in cambio riceve l’appellativo di “Bambo”. Entrambi fanno la conoscenza di Paperina. La classe presenta banchi singoli, Paperino conosce quindi i suoi due nuovi compagni: da un lato il timido Archimede, che si presenta con un sorriso, dall’altro un subito antipatico Anacleto. “Il peggior vicino che potesse capitarmi!”, pensa un quanto mai profetico Paperino. Finalmente arriva il prof Mac Paper, insegnante di lingua che si occupa anche dell’accoglienza dei “freshman” (14/15 anni). Presenta brevemente anche gli altri professori: lui sembra abbastanza gioviale così come De Duckis di discipline artistiche, rispetto ad altri più severi come Paperoth di lingua straniera e Quackind di educazione fisica (sono le quattro materie obbligatorie delle high school).
Con un salto temporale si arriva all’uscita dalla scuola. Prima di tornare alle rispettive abitazioni, i ragazzi si radunano davanti a un bar con piazzola nelle vicinanze che sarà eletto a “covo” del gruppo, il “Walter’s”. Il locale è gestito da Walter Sganga, padre di un certo Philmore detto Filo che, spiega, “ha qualche anno più di voi e sta provando a fare carriera nel mondo degli affari, sono sicuro che andrà alla grande!”. Il barman è preoccupato perché nottetempo ha subìto un furto all’interno del locale, un bersaglio per freccette appartenuto al grande campione paperopolese Mick Darts. Subito presi dall’avventura, i paperi esaminano la vetrina sfondata e Paperino trova un pezzo di pantalone strappato di colore azzurro acceso che ricorda aver visto a un ragazzo che bighellonava fuori la scuola ma non aveva poi visto all’interno dell’istituto.
Uno dei ragazzi fin qui in disparte, un papero atletico di nome Bertie, dice di sapere dove si trova quel ragazzo. Camminano un po’ a piedi e arrivano in una specie di baracca inoltrata nel parco dove alcuni bulli (i Bassotti) stanno giocando a freccette con il bersaglio rubato. Il barista li affronta e minaccia di chiamare la polizia, ma i giovinastri fuggono sghignazzando per la loro prima (fallita) impresa criminale.
È ora di andare tutti a casa quando si avvicina una papera bionda molto affascinante. Tutti i maschietti sono estasiati ma più di tutti Gastone, che ha gli occhi a cuoricino ed è già pronto ad azzuffarsi con Paperino: “Chi è quella papera?!”. Paperino sogghigna. “Frena i tuoi entusiasmi, cugino. Non l’hai riconosciuta? Non vedi che è mia sorella, tua cugina?”. E poi, rivolto alla nuova arrivata: “Ciao, stupi-Della!” (versione italianizzata del nomignolo di Barks per prenderla in giro, Dumbella), e la abbraccia (al contrario di quanto aveva detto alla nonna). Si viene a sapere che la papera si trova in un’altra classe rispetto al gruppone, ed ecco spiegata la sua assenza finora. “Sorella?”: questa rivelazione fa tirare un sospiro di sollievo a Paperina.
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