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"Tocca, o sequoia"
Grimilde

Biancaneve e Verdefiamma (o Biancaneve e Verde Fiamma) è una storia scritta da Guido Martina, disegnata da Romano Scarpa e apparsa per la prima volta, in tre puntate, su Topolino 78-80 dall'ottobre al novembre 1953. È storicamente importante per essere stata la prima storia disneyana disegnata da Scarpa.

Trama[]

Prima puntata[]

Nella pagina introduttiva, il "pappacaballero" messicano Piperito Serapè presenta sé stesso con una poesiola; quindi inizia la storia vera e propria.

Durante un sabba alle Rupi Nere, Grimilde è portata in giudizio davanti alla madre delle streghe Mammona, con l'accusa di aver sprecato la sua magia nel vano tentativo di vendicarsi di Biancaneve. La malvagia regina deve ammettere che i suoi poteri sono sempre più deboli, tanto da cadere "in un sonno simile alla morte" ogni volta che li esercita. Fallisce poi la prova cui l'ha sottoposta Mammona, cambiare il colore del rubino Verdefiamma da rosso in verde, ed è condannata a essere trasformata in scopa, se entro tre giorni non si procurerà una lacrima di disperazione, versata da Biancaneve. Per portare l'odiata figliastra alla suprema afflizione, Grimilde decide di ucciderle il marito sotto i suoi occhi.

Intanto, il Principe azzurro, costretto a partire per la caccia assieme al padre, ha lasciato Biancaneve nella casetta dei nani, protetta dalle streghe grazie a un pentacolo (il piede d’Elfe) inciso sulla sua soglia. Grimilde, localizzato il nascondiglio di Biancaneve, assume l'aspetto di un dolce cerbiatto, per cui è la stessa principessa, intenerita, a farle varcare la soglia tenendola fra le braccia. Una volta all’interno, Grimilde riassume il suo aspetto e trasforma Biancaneve in una statuetta alta come il palmo di una mano.

L'azione si sposta alla miniera dei diamanti. Lì, ai sette nani, si è aggiunto Piperito Serapè, che fa da interprete a Cucciolo, traducendo in parole i messaggi che il muto trasmette attraverso le canzoni che esegue al suo flauto. Offeso perché Brontolo gli ha dato un calcio nel sedere, Piperito torna alla casetta da solo e lì, senza essere visto, assiste alla trasformazione di Grimilde in Biancaneve.

Seconda puntata[]

19-0

I nani, dopo il lavoro, tornano alla loro casetta e, dall'odore della zuppa che Biancaneve gli preparava sempre, capiscono che la loro amica è tornata. Anche Brontolo, che, bastian contrario come al solito, aveva voluto restare a dormire in miniera, li raggiunge in tutta fretta sentendoli parlare di buon cibo.

Grimilde trasformata e i nani si siedono a tavola. Cucciolo, vedendo che la falsa Biancaneve tratta sgarbatamente Piperito e non si preoccupa di far lavare le mani ai commensali, capisce l'inganno e riesce a comunicare i suoi sospetti, ma troppo tardi. Grimilde, riassunto il suo aspetto consueto, esercita i suoi poteri sui nani e li trasforma a loro volta in statuette. Solo Cucciolo riesce fortunosamente a scampare l'incantesimo e a fuggire nel bosco. Grimilde si appresta ad inseguirlo, ma è colta da uno dei suoi attacchi di catalessi. Con le ultime energie, riesce a creare un letto di carboni su cui dormire e recuperare le forze.

Terza puntata[]

35

Cucciolo, ripresosi dal panico dopo un'angosciosa fuga nella notte, cerca di comunicare con Piperito, che, offeso dalle prepotenze di Brontolo, aveva lasciato la casa dei nani in tempo per sfuggire all'incantesimo di Grimilde. Richiamato dalla musica del flauto, il pappagallo non vuole più tornare "in quella casa, dove i caballeros sono presi a schiaffi" ma poi si lascia vincere dalle lacrime dell’amico.

Alla casa dei nani, Cucciolo fa sì che gli uccellini della foresta portino via a G-rimilde addormentata la bacchetta magica; con questa, Piperito lo trasforma in una nuvola di fumo. Cucciolo trasformato e Il pappagallo entrano nella casa passando per il camino; lì, grazie ai poteri della bacchetta maneggiata da Piperito, Cucciolo, Dotto ed Eolo riassumono il loro aspetto normale. Uno starnuto di Eolo, però, risveglia Grimilde. Ne segue una feroce lotta per il possesso della bacchetta, finché Piperito e i tre nani, unendo le loro forze, trasformano la regina in statuetta.

Lieto fine: anche Biancaneve e gli altri quattro nani riassumono il loro aspetto normale e, al ritorno del principe, celebrano la conclusione della loro avventura con una festa di tre giorni, dove Piperito può finalmente godere i giusti onori. Invece Grimilde, alla scadenza del termine datole da Mammona, è trasformata in una scopa e sfreccia verso il cielo. Anche Brontolo è trascinato nel volo, prima di finire su un albero fra le risate dei suoi compagni.

Analisi[]

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La seconda (e ultima) apparizione di Piperito Serapè.

Scarpa, alla sua prima storia, appare già pienamente a suo agio nel mondo disneyano, evitando sia la sdolcinatezza  di molte storie su Biancaneve sia gli eccessi macabri a cui si prestava la sceneggiatura di Martina, pervasa di allusioni alla morte e all'inferno. Nonostante il tono prevalentemente umoristico, l'artista esordiente si mostra efficace anche nei momenti di dramma e di tensione, come la fuga di Cucciolo nella notte.

Rispetto al film, vi sono alcune varianti nel carattere dei nani. Brontolo, nell'originale semplicemente burbero, qui appare prepotente e manesco, tanto da ricordare Paperino nei suoi momenti peggiori, mentre Cucciolo rivela insospettate doti di intelligenza e intraprendenza. L’invenzione più significativa è però quella di Piperito Serapè, una sorta di fusione fra José Carioca e Panchito Pistoles. Sulla carta fuori posto in una storia di ambiente medievale, vi si inserisce invece perfettamente e, dopo aver divertito coi suoi atteggiamenti ridicolmente altezzosi, fornisce un contributo decisivo alla felice conclusione della vicenda.

Curiosità[]

  • A differenza che in altri seguiti a Biancaneve, qui Grimilde ha il suo aspetto di regina, matura ma ancora affascinante, e non quello di vecchia megera.
  • Piperito Serapè non è stato più riutilizzato, ad eccezione di un’isolata apparizione in copertina nel 1960; Mammona, invece, è stata ripresa da Ennio Missaglia e Luciano Gatto in I 7 nani e le lucciole della salvezza.

Pubblicazioni[]

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Fuori d'Italia, la storia è stata tradotta e pubblicata in Brasile, Francia, Grecia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Turchia.

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