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  • Archimede e la pannocchia del tempo che fu
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Archimede e la pannocchia del tempo che fu è una storia di Giorgio Figus e Giada Perissinotto, pubblicata sul numero 3031 di Topolino.

Trama[]

Archimede riceve al suo laboratorio, per conto del Museo archeologico, un trio di anziani studiosi che stanno conducendo delle ricerche su una spece di donosauro di piccole dimensioni e poco conosciuto: il "goffodonte voracius". I tre non sono daccordo sulle sua abitudini alimentari e chiedono all'inventore qualcosa che permetta di scoprire quale teoria sia corretta.

Archimede si metta all'opera e, con l'aiuto del cappello pensatore, ha un idea: creare un proiettore temporale ovvero una telecamera che consenta di vedere nel passato. Qualche giorno dopo, Archimede ed Edi hanno finito il proiettore e lo collaudano. La macchina sembra funzionare e così possono esplorare una giungle giurassica in cerca del goffodonte finché non riescono a trovarlo. Ma il goffodonte improvvisamente entra nel laboratorio; il proiettore infatti funziona anche da portale ed Archimede deve spegnerlo.

Nel frattempo però il goffodonte è scappato e, affamato, comincia a fare danni e seminare il panico tra i cittadini di Paperopoli. Scoprendo che l'animale fortunatamente non è carnivoro e gli piacciono i dolci, Archimede utilizza una torta appena sfornata per attirarlo nel suo laboratorio e rimandarlo a casa. Nota anche che il goffodonte si è trascinato dalla sua epoca delle pannocchie e l'inventore decide di trapiantarle per poi studiarle. Archimede si mette poi a riparare il proiettore e per poco non causa un incendio, ma alcune fiamme arrivano alle pannocchie che vengono trasformate in pop-corn dall'ottimo sapere. L'inventore ne approfitta per vendere l'esclsuiva del prodotto a Paperone e pagare così i danni fatti dal dinosauaro.

Tempo dopo, Archimede riceve un professore di storia antica che sta conducendo una ricerca sugli antichi mongoli. Leggendo di quanto fossero pericolosi i mongoli e memore della recente esperienza, Archimede si rifiuta commentando che è meglio studiare la storia sui libri.

Pubblicazioni italiane[]

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