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  • Archimede e la crisi inventiva
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Archimede e la crisi inventiva è una storia di Nino Russo e Alessandro Perina, pubblicata per la prima volta sul numero 1956 di Topolino.

Trama[]

Laboratorio di Archimede. Dopo aver accontentato una cliente, l'inventore deve creare un dispositivo di sicurezza per i lavafinestre ed uno che aiuti gli scaricatori. Ma, nonostante gli sforzi, non gli viene in mente nulla e decide di fare un riposino.

Topo 1956 - 60

Poco dopo, Archimede si ritrova in un differente luogo con un ometto arrabbiato che gli dice che è finito tra le pieghe della mente, reparto genialità. L'ometto si presenta come mister Master, addetto al reparto idee ed Archimede gli spiega il suo problema. Master gli mostra allora il suo luogo di lavoro dove le idee (rinchiuse in delle sfere) di tutti vengono immagazzinate ed organizzate per poi farle arrivare alle persona che ne ha bisogno nel mondo reale. Ma il contenitore con le idee di Archimede è vuoto poichè le ha esaurite tutte. Più tardi, Archimede vede Master scaricare delle sfere e gli viene spiegato che si tratta di mezze idee, cioè non ancora perfezionate. L'inventore vuole vedere le sue mezze idee e si fa portare nella sezione sottostante. Archimede e Master cominciano così a combinare diverse idee che erano state lasciate in sospeso creandone delle nuove complete e utili. Grazie alla collaborazione tra i due il contenitore delle mezze idee viene svuotato ed Archimede ha delle nuove idee geniali da poter usare.

Tornati al piano superiore, Archimede deve risolvere però i due problemi che aveva affrontato prima di dormire quando vede due brutti ceffi portarsi via delle idee. Master gli spiega che le portano al settore per i cattivi soggetti, in questo caso per Spennacchiotto. Archimede decide di sbirciare nel contenitore dello scienziato criminale trovando due idee (un abito con le molle ed un raggio compo-scompositore) che potrebbe usare per aiutare i lavafinestre e gli scaricatori. Le sposta così nel suo contenitore ed osservano cosa accade nel mondo reale dove Spennacchiotto riceve una botta in testa dal criminale che gli aveva commissionato le due invenzioni. Archimede ritorna nel suo letto e si sveglia, convinto di aver sognato e si mette e realizzare le idee che gli servivavno. Spennacchiotto si avvicina al laboratorio per sbirciare il suo lavoro e rimane scioccato vede quando vede la tuta ed il raggio ricordando di averli ideate lui e si allontana dicendo ad Archimede di lasciar perdere perchè non gli crederebbe.

Pubblicazioni italiane[]

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