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  • Alessandria d'Egitto
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Alessandria d'Egitto (Ἀλεξάνδρεια) è una città dell'Egitto, la seconda per dimensioni, fondata da Alessandro Magno nel 322 a.C. come capitale del suo impero e specchio della sua grandezza. A patire da pochi anni dalla morte di Alessandro (323 a.C.) la città fu sede di una mitica biblioteca, la più grande dell'antichità.

Storia[]

Fondata da Alessandro Magno, la città continuò a prosperare anche dopo la sua morte, diventando in pochi anni, sotto la dinastia Tolemaica, una città fiorente e importante, seconda solo a Roma. La cultura ellenistica, di cui la città era faro in tutta Europa, si diffuse rapidamente e approdarono nella città tutti i maggiori intellettuali dell'epoca, che contribuirono alla formazione di una grande biblioteca, la più importante e ricca dell'epoca.

La zona fu anche crocevia di scambi commerciali via mare ricchissimi, controllati dall'imponente Faro, la lanterna dell'isola di Pharos, visibile fino a 50 km di distanza.

Qui soggiornarono, alla corte di Cleopatra, Giulio Cesare prima e Marco Antonio, poi. Quando Cleopatra e Antonio, però, vennero sconfitti ad Azio (31 a.C.) da Ottaviano Augusto, l'intero Egitto divenne provincia romana.

Con la fondazione di El Cairo (pochi anni prima dell'anno mille), Alessandria perse notevolmente importanza e, con il doppiaggio di Capo di Buona Speranza nel 1498, le rotte commerciali verso l'oriente trovarono un nuovo percorso, troncando decisamente i commerci della città.

Apparizioni[]

Alessandria d'Egitto viene utilizzata da Don Rosa, nella storia Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta, nella quale si descrive il percorso della biblioteca da Alessandria, fino alla collina Ammazzamuli.